lunedì 19 ottobre 2015

L'arrivo

Non ho ancora foto da postare. Ieri sono arrivata intorno alle 11 di mattina nella casa di Hauz Khas village a Delhi in stato comatoso. Devo avere ecceduto nelle valeriane, passiflore, etc. per stemperare l'ansia da volo con il risultato di brancolare a occhi chiusi già dal secondo volo, il Dubai-Delhi. Ieri ho praticamente dormito due-tre ore appena arrivata, più o meno, e poi sono uscita a fare compere, non avevo nessuna intenzione di dovermi procacciare il cibo all'ora di cena. Così ho trovato beni di conforto come tofu con verdure già pronto, latte di soia e di cocco, un hummus all'olio d'oliva,crackers tutti bio integrali e blablabla, frutta secca e fresca come papaya, banane, mele e dei pomodori, insapori come ormai i nostri.
Ho trovato perfino un gelato vegan al mango della White Club, la gelateria che aprì a Gurgaon un paio di anni fa e che poi chiuse iniziando a produrre su larga scala. Mangiato sulla papaya fatta a tocchetti ha costituito un'esperienza mistica.
Non sono ancora completamente rimessa dal viaggio, tra mal di testa e rimbambimento da erbe soporifere, ma devo andare in banca e poi mi lancio in un paio di market. Vorrei vedere anche la tomba di Humayum che in tutte le volte che sono stata a Delhi ho vergognosamente saltato,
Vedrò se il caldo non sarà di impedimento.
Stamattina a colazione (con ceci e puri, che sarebbe pane fritto, e frutta) ho conosciuto una ragazza di Tokyo che è qui per la sua agenzia di viaggio e una giovane storica anglo-indiana che ha passato del tempo in Pakistan per delle conferenze e ora è qui sempre per lavoro, viene spessissimo essendo specializzata in arte locale. Abbiamo chiaccherato per un'oretta con loro e il padrone di casa Ajay, molto cerimonioso, con moglie trattata come la serva, infatti pensavo lo fosse.
A più tardi.

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